Perchè votare

Il 12 e 13 giugno 2011 tutti i cittadini italiani abilitati al voto, saranno chiamati alle urne per partecipare al referendum abrogativo avente tre temi: nucleare, gestione dell’acqua e legittimo impedimento.

Perchè votare

Votare è un nostro diritto sancito dalla Costituzione (art. 48). Questa prevede la possibilità di chiamare i cittadini al voto non solo per eleggere i loro rappresentanti ma anche per esprimere un parere sull’abrogazione totale o parziale di una legge in vigore (una legge “attiva”) (art. 75). Il cittadino può quindi esprimere la propria preferenza e decidere con il suo voto l’abrogazione di tale legge, o parte di essa, oppure del suo mantenimento. A causa di questa particolarità, il referendum abrogativo è considerato valido a condizione che abbia partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto (il 50%+1 dei votanti). Nel caso in cui non si dovesse raggiungere il quorum, la legge resterebbe immutata ed in vigore, senza considerare quindi l’opinione favorevole o contraria di chi l’avrà espressa votando.

Solitamente i referendum vengono attivati dai cittadini, quando l’amministrazione non ascolta le loro richieste.
I comitati sostenitori del voto NO (ovvero i sostenitori della legge e dei suoi effetti attivi) hanno due metodi principali per sostenere la loro scelta:

  • investire energie, tempo e denaro per sostenere il NO, tramite iniziative e campagne informative
  • invitare la gente a non partecipare al referendum, tentando di non far raggiungere il quorum

Secondo la Costituzione, lo Stato deve agevolare il cittadino nell’esercizio del diritto di voto senza quindi spingere in alcun modo la popolazione a non partecipare alla vita politica, referendum compreso. Inutile dire quanto sia sbagliato da tutti i punti di vista questo comportamento che potrebbe portare a ricadute di carattere economico (centinaia di milioni di euro dei cittadini contribuenti vengono spesi per organizzare consultazioni che non portano a nessun risultato concreto) e politico (un calo di interesse e di fiducia da parte dei cittadini verso gli strumenti di democrazia diretta e verso l’amministrazione della propria comunità).
Diffidate quindi da tutti i politici che propongono di boicottare il referendum, di spingervi a stare a casa e non effettuare una scelta politica (favorevole o non favorevole alla richiesta).

I quesiti posti nel referendum del 12 e 13 giugno sono molto sensibili, vicini a tutti noi e condizioneranno sicuramente il nostro futuro, quello dei nostri figli e delle future generazioni. Pensiamo dunque sia importantissimo effettuare una scelta, influire sulle decisioni, far sapere ai politici la nostra opinione, decidere se sia giusto o sbagliato il ritorno al nucleare, la privatizzazione dell’acqua ed il legittimo impedimento.

Soldi, soldi
ed ancora soldi

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (Lega Nord), ha scelto di non accorpare le elezioni amministrative del 15-16 maggio con il referendum. Questa scelta è stata motivata spiegando la diversità tra le elezioni ed i quesiti referendari, aventi per lo più un quorum da raggiungere. Purtroppo questa scelta ci costerà circa 400 milioni di euro

Come votare i referendum

Per votare ci si deve presentare ai seggi dalle ore 8:00 alle ore 22:00 di domenica 12 giugno e dalle ore 7:00 alle ore 15:00 del lunedì successivo.
Il cittadino dovrà esibire un documento di riconoscimento valido (carta di identità, passaporto o patente) e la sua tessera elettorale.
Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali.

A ciascun cittadino verranno consegnate quattro schede di colore diverso: due riguardanti la gestione dell’acqua, una per il nucleare ed una per il Legittimo impedimento.
Una volta entrati nella cabina di voto si ha diritto di esprimere la propria preferenza tracciando una “X” sopra il riquadro corrispondente alla scelta presa.

Il referendum è di tipo abrogativo. Lo scopo è quindi quello di chiedere al cittadino se rimuovere una determinata legge dall’ordinamento. Ogni scheda contiene un quesito referendario le cui domande poste hanno un significato di: “vuoi abrogare la legge [testo della legge]?” (“vuoi tu togliere questa legge?”). La risposta SI rimuoverà la legge dall’ordinamento. Con la risposta negativa la legge rimarrà immutata e produrrà quindi i suoi effetti.

Votando SI, il cittadino esprime la volontà di abrogare (cancellare) le leggi relative al referendum
Votando NO, il cittadino esprime la volontà di mantenere in vigore (attive) le leggi relative al referendum

Per gli italiani residenti all'estero

Gli italiani residenti all’estero (iscritti all’AIRE) potranno votare esclusivamente tramite corrispondenza nei paesi nei quali il Governo italiano ha concluso apposite intese (informarsi tramite l’ambasciata). Nei Paesi in cui non vi è alcun accordo, gli elettori non potranno esprimere la propria preferenza tramite corrispondenza pertanto dovranno recarsi in Italia. In tal caso, presentando apposita istanza all’ufficio consolare della circoscrizione di residenza corredata del certificato elettorale e del biglietto di viaggio, avranno diritto al rimborso del 75% del costo del biglietto.
Gli elettori residenti all’estero (iscritti all’AIRE) riceveranno a domicilio il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto.
I cittadini che non dovessero ricevere il plico elettorale entro il 14 aprile, potrai recarti di persona all’Ufficio consolare di riferimento per verificare la tua posizione elettorale: se il tuo nominativo già figura nell’elenco degli elettori in possesso dell’Ufficio consolare potrai ottenere un duplicato del plico elettorale, mentre in caso contrario potrai chiedere al Consolato di attivare le procedure per essere aggiunto all’elenco degli elettori.
Anche per i cittadini italiani temporaneamente all’estero, sono previste delle procedure per agevolare l’esercizio di voto. Ecco le categorie agevolate:

  • militari o appartenenti a forze di polizia in missione internazionale
  • dipendenti di amministrazioni pubbliche all’estero per motivi di servizio
  • professori universitario o loro familiari conviventi

Il cittadino in questo caso dovrà rivolgersi all’amministrazione di competenza o rivolgersi direttamente all’ambasciata/consolato di riferimento.

Dopo il cambio di quesito da parte della Corte di Cassazione, non è ancora chiaro se il voto sul nucleare degli italiani residenti all’estero sia valido o meno. Si aspettano comunicazioni ufficiali da parte del Viminale.

Gli sconti
per chi va a votare

SCONTI PER I VIAGGI E VOTO FUORI SEDE. Il Ministero degli Interni ha disposto una serie di collaborazioni per agevolare l’esercizio di voto ai cittadini che si trovano lontano dal proprio comune di residenza. Trenitalia mette a disposizione sconti del 60% su tutti i treni a breve e lunga percorrenza, Alitalia e Blu Express uno sconto del 40% su tutti gli aerei nazionali.

Per chi non riuscisse a viaggiare per votare al proprio comune di residenza, ha la possibilità di farsi delegare “rappresentante di lista” e, senza alcun obbligo o perditempo, può votare in un comune diverso dal proprio.

Per maggiori informazioni sul voto fuori sede cliccate qui

 

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